Giornata delle porte aperte nella Scuola Forestale Latemar

Giornata delle porte aperte nella Scuola Forestale Latemar

29 agosto 2024

Peste Suina Africana (PSA): Un’emergenza che si può prevenire

Peste Suina Africana (PSA): Un’emergenza che si può prevenire

1° agosto 2024

La Peste Suina Africana è un’infezione virale che colpisce solo i suini domestici e i cinghiali. Non si trasmette agli esseri umani, ma è altamente infettiva e per lo più mortale per gli animali colpiti. Rappresenta quindi una minaccia per il comparto suinicolo e può causare ingenti danni economici. Attualmente non esistono però né un vaccino né una cura. 

 

Modalità di trasmissione:

  • contatto diretto fra suini o cinghiali infetti
  • ingestione di alimenti contaminati (p.es. scarti di cucina, rifiuti, alimenti provenienti da territori infetti)
  • contatto con abbigliamento o abiti da lavoro contaminati
  • contatto con attrezzature contaminate (p.es. macchine agricole, attrezzi da lavoro)

Durante la caccia:

  • non portare con sé trofei o carni provenienti da zone infette
  • durante la caccia non abbandonare alimenti o rifiuti
  • dopo aver cacciato evitare i contatti con i suini domestici (almeno per 48 ore)
  • dopo la caccia cambiare i vestiti e le scarpe
  • disinfettare le attrezzature e i veicoli
  • prestare attenzione durante il trasporto delle carcasse, degli organi e alla perdita dei loro fluidi
  • Per ogni capo di cinghiale abbattuto va fatta comunicazione al veterinario ufficiale competente. Questo dispone il prelievo del campionamento previsto (PSA e trichinellosi).

 

Se rinvenite una carcassa di cinghiale, contattate immediatamente il Servizio veterinario dell’Azienda Sanitaria direttamente o tramite il centralino del comprensorio sanitario di Bolzano dell’Azienda Sanitaria dell’Alto Adige (0471 908 111) oppure chiamate il Servizio provinciale di reperibilità forestale (366 6643887).

Nuovo decreto sull’Igiene della selvaggina entrato in vigore

Nuovo decreto sull’Igiene della selvaggina entrato in vigore

24 luglio 2024

È noto che l’UE stabilisce le regole più importanti nel settore dell’igiene della selvaggina. In virtù della sua autonomia, la nostra Provincia può definire autonomamente i regolamenti dettagliati. Il Direttore del Servizio veterinario provinciale ha recentemente modificato alcune norme.
Di seguito spieghiamo le disposizioni più importanti.

 

I limiti massimi

  • Ogni cacciatore può destinare al massimo 5 capi di selvaggina ungulata all’anno per il consumo personale, non più un numero illimitato come in precedenza.
  • Come prima, ogni cacciatore può altresì vendere o cedere al massimo 5 capi di selvaggina ungulata all’anno a terzi. Questo contingente può essere destinato anche al consumo personale.
  • Tutto ciò che supera questi 10 capi di selvaggina ungulata deve essere commercializzato attraverso un centro di lavorazione della selvaggina riconosciuto o ceduto tramite la riserva. Le riserve possono cedere almeno 5 capi, fino ad un massimo del 10% del loro piano di abbattimento totale in forma di cessione diretta di piccole quantità.

L’attestato della persona formata

  • Per ogni capo di selvaggina, destinato a uso diverso dal consumo personale, è necessaria un’apposita attestazione che deve essere allegata alla carcassa del selvatico e a ogni singola parte di essa.
  • Sia il cacciatore che la persona formata devono conservare l’attestato per due anni.

Persona formata

  • In futuro, ci saranno corsi di aggiornamento obbligatori di gestione provinciale per le persone formate. La mancata partecipazione comporterà la cancellazione dal registro delle persone formate.
  • In caso di infrazioni, non solo verrà inflitta una sanzione amministrativa, ma sarà anche possibile sospendere l’attività.
  • Nell’attestato saranno d’ora in poi annotate anche le osservazioni effettuate dal cacciatore sulla selvaggina prima dell’abbattimento. Fino a quando non saranno disponibili i nuovi blocchi, si potranno continuare a utilizzare i vecchi blocchi con le relative integrazioni (numerazione e osservazioni).

 

Ulteriori informazioni: Downloads nell’area Igiene della selvaggina

Open days Vaccinazione contro le zecche

Open days Vaccinazione contro le zecche

16 luglio 2024

L’Azienda sanitaria investe ancora, con informazione e azioni mirate, nel contrasto alla Meningoencefalite primaverile-estiva (TBE), causata dalle punture di zecca. Per questo il Servizio aziendale di Igiene e Sanità pubblica, ha organizzato due Open Day vaccinali dedicati per il 20 luglio e il 21 settembre 2024.

Non è necessario prenotare l’appuntamento e per tutte le persone residenti in Alto Adige la vaccinazione è gratuita.

Si potrà vaccinarsi dalle ore 8.30 fino alle 15.00 a:

  • Bolzano: spazi del Laboratorio centrale, ingresso dal vecchio Pronto Soccorso.
  • Merano: punto prelievi Ospedale
  • Bressanone: centro vaccinale del Servizio Igiene dell’Ospedale di Bressanone.
  • Brunico: punto prelievi Ospedale

Ulteriori informazioni relative gli open days sono disponibili sulla homepage dell’Azienda sanitaria https://www.asdaa.it/it/news/open-days-vaccinazione-contro-le-zecche 

Nuovo premio ambientale ACAA per le riserve

Nuovo premio ambientale per le riserve

4 luglio 2024

Sempre più riserve della provincia sono attive con interventi e progetti a favore della nostra fauna selvatica. Partecipano a campagne di sensibilizzazione per promuovere fra la popolazione conoscenza e rispetto delle esigenze della selvaggina, collaborano con le scuole in tema di educazione faunistico-ambientale e realizzano miglioramenti degli habitat. Questo lavoro, svolto – va sottolineato – a titolo di volontariato, va a beneficio della natura nel suo complesso.

L’Associazione Cacciatori Alto Adige intende ora onorare queste riserve particolarmente attive con un riconoscimento speciale: il nuovo premio sarà assegnato ogni anno a una riserva che si sarà distinta per uno sforzo speciale. La riserva sarà premiata con un riconoscimento, un distintivo raffigurante una femmina di gallo cedrone e un premio in denaro di 500 euro.

Ulteriori informazioni sulle modalità di partecipazione e il relativo modulo di richiesta li trovate a questo link: https://jagdverband.it/it/premio-ambientale-goldene-auerhenne/

Concorso Fotografico dell’Associazione Cacciatori Alto Adige

Concorso Fotografico dell’Associazione Cacciatori Alto Adige

28. giugno 2024

Da sinistra il direttore ACAA Benedikt Terzer con i vincitori Massimo Santoro, Bea Hinteregger, Simone Santer, Reinhard Arnold, Nicol Santer, a destra il Presidente Günther Rabensteiner

Da maggio a dicembre 2023, l’Associazione Cacciatori Alto Adige ha organizzato il suo primo concorso fotografico. L’iniziativa ha attratto quasi 300 fotografi naturalisti che hanno inviato un totale di 2.590 immagini.

Una giuria composta da sei membri ha selezionato le migliori foto tra tutte quelle pervenute. Il compito non è stato facile per i fotografi altoatesini Ingrid Heiss ed Erich Dapunt, i fotografi naturalisti Lukas Schäfer e Johannes Wassermann, l’agente venatorio e fotografo naturalista Burkhard Kaser e l’ex direttore ACAA Heinrich Aukenthaler. Il numero di immagini di alta qualità era notevole e la selezione delle foto vincitrici è stata estremamente ardua.

Arnold Reinhard di San Lorenzo ha vinto il primo premio nella categoria “Animali Selvatici delle Alpi” con la sua foto “Aquila e camoscio”. Simone Santer, cacciatrice di Senales, ha conquistato la giuria nella categoria “Il mondo della caccia”.

Giudizi della Giuria

CATEGORIA ANIMALI SELVATICI DELLE ALPI

1° posto: Aquila e camoscio, fotografo Arnold Reinhard, San Lorenzo

Il fotografo si è trovato nel posto giusto al momento giusto, riuscendo a catturare perfettamente un momento imprevedibile e fugace. Né il vento né il tempo hanno impedito a Reinhard di esprimere la sua passione per la fotografia.

2° posto: Femmina di stambecco con capretto, fotografo Sandro Pollinger di Naters / Vallese / Svizzera

Un bravo fotografo naturalista non solo deve padroneggiare la tecnica, ma deve anche rispettare il mondo animale e non farsi notare. Sandro Pollinger ha catturato un momento molto intimo tra una femmina di stambecco e il suo piccolo, regalandoci un’immagine toccante e piena di calore.

3° posto: Capriolo in un mare di fiori, fotografo Massimo Santoro, Bressanone

L’impressionismo è uno stile artistico che fissa su tela attraverso un gioco di luci, ombre e colori, l’immediatezza e la forza espressiva di momenti di vita reale all’aria aperta. Santoro ha ottenuto esattamente questo effetto con la sua immagine: una sinfonia di colori, linee e forme, un vero dipinto impressionista.

CATEGORIA IL MONDO DELLA CACCIA

1° posto: Caccia al camoscio, fotografa Simone Santer di Senales

La caccia al camoscio richiede una notevole condizione fisica e viene sempre praticata in compagnia di esperti. Questa immagine racconta la magia della caccia al camoscio e il valore della preda, conquistata con impegno e collaborazione.

2° posto: Vista sulla valle, fotografa Nicol Santer di Senales

La caccia ci connette alla natura, ricordandoci che non tutto è sotto il nostro controllo e quale sia il nostro posto nel mondo naturale. Questa fotografia ci trasporta in un luogo magico, evocando nell’osservatore una sensazione di vastità.

3° posto: Cacciatore nella luce del mattino, fotografa Bea Hinteregger di Bressanone

Il fascino della caccia risiede nell’incertezza di ciò che accadrà. Il cacciatore può catturare la preda solo se diverse circostanze si allineano perfettamente. Questa foto è anche un’accurata composizione di luci e ombre, in cui ogni dettaglio è curato alla perfezione.