24. Jägerinnentreffen im Ahrntal

24. Jägerinnentreffen im Ahrntal

8. September 2025

Am Sonntag, den 31. August 2025, fand in Steinhaus im Ahrntal das 24. Jägerinnentreffen statt.
Ältere und junge Jägerinnen aus ganz Südtirol folgten der Einladung und verbrachten gemeinsam einen Tag, der von Begegnungen, Austausch und unvergesslichen Eindrücken geprägt war.

Der Tag begann mit einem Empfang, bei dem die Teilnehmerinnen mit einem Willkommensgeschenk und einem Aperitif begrüßt wurden. Diese Geste unterstrich die Bedeutung der Gemeinschaft und die Freude über das Wiedersehen nach den Einschränkungen der letzten Jahre.

Der erste Programmpunkt führte die Jägerinnen in das Landesmuseum Bergbau, dem „Kornkasten“, das ehemalige Lebensmittellager des Bergwerks in Prettau. Dort erhielten sie spannende Einblicke in die Entstehung und Entwicklung des Bergbaus im hinteren Ahrntal. Diese historische Perspektive bot eine interessante Ergänzung zur Jagdleidenschaft der Teilnehmerinnen und verdeutlichte die enge Verbindung zwischen Menschen und Natur in dieser Gegend.
Mit der Klausbergseilbahn ging es anschließend hinauf zur Kristallalm, wo sich ein atemberaubender Blick auf die Zillertaler Alpen mit herrlicher Fernsicht eröffnete.

Das obligatorische Gruppenfoto vor dieser Kulisse wurde zu einer schönen Erinnerung an diesen besonderen Tag und symbolisiert den Zusammenhalt und die Freundschaft innerhalb der Jägerinnengemeinschaft.

Im Rahmen einer festlichen Wortgottesfeier wurde der Heilige Hubertus, der Schutzpatron der Jägerinnen und Jäger, um seinen Schutz und Segen gebeten, während zugleich ein Dank für die wundervollen Erlebnisse in der Natur ausgesprochen wurde.
Mit den Grußworten des Landesjägermeisters Günther Rabensteiner und des Bezirksjägermeisters des Bezirkes Bruneck Paul Steiner wurde der offizielle Teil beendet.

Zum Mittagessen luden die Teldra Jägerinnen in die Kristallalm ein. In geselliger Runde wurden Jagdgeschichten erzählt, Erfahrungen ausgetauscht und neue Freundschaften geschlossen. Dabei kam auch der Wunsch auf, die Tradition des Jägerinnentreffens, die während der Coronazeit etwas in den Hintergrund geraten war, wieder verstärkt zu pflegen und fortzuführen.

Die Teldra Jägerinnen freuten sich sehr über die zahlreiche Teilnahme und blicken dankbar auf einen rundum gelungenen Tag zurück, in der Hoffnung, dass das Jägerinentreffen in den kommenden Jahren weitergeführt wird. Dieses Treffen im Ahrntal hat einmal mehr gezeigt, wie wichtig der Austausch und die Pflege von Traditionen für die Gemeinschaft und das individuelle Erleben sind.

Caccia al capriolo in Alto Adige: ancora margini di miglioramento

Caccia al capriolo in Alto Adige: ancora margini di miglioramento

3 settembre 2025

Foto: Armin Gschnell

In molte riserve dell’Alto Adige, specialmente in quelle dove anche il cervo è molto presente, la caccia al capriolo ha un ruolo secondario. È tempo di dedicare maggiore attenzione alla nostra specie di ungulati più numerosa, nonché la più piccola.

Osservando nel tempo gli abbattimenti di caprioli in Alto Adige, si nota che questi sono aumentati costantemente fino all’inizio degli anni ‘90, per poi diminuire nuovamente dopo il 2000. Nel 2024 sono stati abbattuti 7.832 caprioli, mentre nel 1980 erano 6.708 e nell’anno record 2003 si raggiunsero i 10.139 capi.

Il capriolo è meno visibile rispetto al passato

Negli ultimi anni, il cervo, che in parte compete con il capriolo, si è notevolmente diffuso e i grandi predatori sono aumentati. Inoltre, l’habitat si è modificato a causa dei cambiamenti nella gestione agricola. Mentre i prati da sfalcio del passato – ricchi di specie – offrivano superfici di pascolo ideali per il capriolo, i prati moderni, fortemente concimati e meno diversificati, risultano poco attrattivi per questa specie.

Ciò ha portato il capriolo a frequentare prevalentemente il bosco, riducendo notevolmente la sua presenza nei prati. Tuttavia, la strategia di caccia al capriolo è rimasta in gran parte invariata negli ultimi decenni e, soprattutto le femmine continuano ad essere cacciate principalmente nei prati, facendo apparire il calo numerico più drastico di quanto sia in realtà.

La distribuzione degli abbattimenti di femmine di capriolo (blu) e cervo (rosso) in una riserva dell’Alto Adige mostra che in gran parte del territorio le femmine di capriolo non vengono affatto cacciate. Un motivo potrebbe essere che ampie porzioni della riserva sono dedicate esclusivamente alla caccia al cervo.

Selezioniamo una popolazione maschile troppo giovane …

Le direttive di gestione concedono alle riserve ampio margine nella suddivisione dei prelievi tra le varie classi di abbattimento. Vi sono solo due requisiti centrali:

  1. Viene concesso un numero di maschi pari a quello delle femmine abbattute l’anno precedente.
  2. Almeno un terzo e al massimo due terzi del prelievo maschile devono riguardare la categoria dei maschi giovani (piccoli maschi e maschi di 1 anno).

Distribuire uniformemente la pressione venatoria nella riserva e cacciare anche nel bosco

Queste direttive portano nella maggior parte delle riserve a un abbattimento di due terzi dei maschi tra gli esemplari da trofeo e il resto tra i maschi di un anno. Tuttavia, se la caccia al maschio si concentra nel periodo tra le dispute territoriali primaverili e il periodo degli amori, gli effetti sulla popolazione possono essere negativi, poiché il ciclo riproduttivo viene disturbato. Se interveniamo troppo sulla classe media dei maschi da trofeo, ci ritroveremo con una popolazione maschile troppo giovane.

… e una popolazione femminile troppo vecchia!

Anche l’abitudine, spesso benintenzionata, di risparmiare le femmine adulte porta spesso all’effetto opposto rispetto a quello desiderato. Se vengono abbattuti principalmente capi giovani come femmine sottili e singoli piccoli femmina, per di più sempre nelle stesse zone della riserva, si verifica spesso un eccessivo sfruttamento locale e un invecchiamento della popolazione femminile nel resto del territorio. La popolazione di femmine invecchia e diventa meno produttiva se gli abbattimenti avvengono sempre nelle stesse aree.

Anche nel caso del capriolo, la struttura sociale è importante. Per mantenere una popolazione vitale, il prelievo dovrebbe essere distribuito in modo proporzionato tra le classi di età, come esse si presentano in natura. In Alto Adige, invece, la popolazione di femmine adulte raggiunge un’età media elevata, con effetti negativi sulla vitalità della popolazione. L’eccessiva pressione venatoria sui maschi giovani e adulti da trofeo non è affatto positiva per il nostro capriolo.

“Se cacciassimo meno femmine, avremmo molti più caprioli!”

Questa affermazione è diffusa, ma non sempre veritiera. Ogni cacciatore in Alto Adige può verificarlo da sé. In quasi tutte le riserve esistono aree favorevoli al capriolo dove le femmine non vengono quasi mai cacciate. Tuttavia, le popolazioni non aumentano più di quanto avviene nelle zone dove la caccia al capriolo è più intensa. La capacità dell’habitat resta il fattore determinante per la popolazione di caprioli, influenzando in particolare la mortalità dei piccoli e il numero di animali morti per cause naturali durante l’inverno. Tuttavia, il prelievo di femmine incide sulla popolazione, soprattutto se si concentra per anni sugli stessi gruppi d’età in specifiche aree. In molte riserve dell’Alto Adige si verificano entrambi questi fenomeni proprio nelle zone tipiche del capriolo.

I caprioli in Alto Adige non subiscono gravi danni dai nostri errori gestionali solo perché, in generale, la pressione venatoria su questa specie non è particolarmente alta.

Moderare il prelievo di femmine sottili e piccoli femmina

Si sa che le femmine di capriolo tendono a stabilirsi vicino alla madre. In inverno, le femmine e i loro piccoli si uniscono spesso al gruppo materno, mentre gli individui non imparentati vengono generalmente respinti. Se da un’altana, in un luogo dove ogni anno si abbattono alcuni caprioli, viene prelevato un singolo piccolo femmina, l’anno successivo in quell’area mancherà una femmina sottile. Se poi vengono abbattute anche tutte le femmine sottili avvistate in quel luogo, difficilmente una femmina potrà raggiungere il secondo anno di vita, mentre la madre, risparmiata, diventerà sempre più anziana, schiva e attiva di notte, trasmettendo questo comportamento anche alla prole.

Se si prelevano solo singoli piccoli femmina e femmine sottili, i caprioli di quella zona diventeranno più diffidenti e il numero locale diminuirà involontariamente. È molto più vantaggioso per la popolazione risparmiare più spesso le femmine sottili e, se necessario, abbattere i piccoli femmina solo insieme alla madre adulta e a un eventuale gemello. Lo spazio lasciato libero dalla madre verrebbe presto rioccupato e la femmina sottile sopravvissuta in autunno potrebbe generare molti piccoli negli anni successivi.

Peter Preindl

Consigli per la caccia al capriolo

  • Cacciare uniformemente in tutta la riserva!

  • Il capriolo tende a rimanere per tutta la vita nel suo territorio. Chi cerca un maschio o una femmina adulta dovrebbe quindi puntare alle zone dove da tempo non vengono abbattuti individui anziani.

  • Sfruttare sempre le occasioni per prelevare femmine idonee, soprattutto nel bosco, dove queste opportunità sono rare.

  • Moderare la caccia alle femmine sottili per mantenere una popolazione vitale.

  • Abbattere la madre insieme ai piccoli, specialmente nel bosco, dove è spesso l’unico modo per prelevare femmine adulte senza compromettere la protezione materna.

  • Scegliere i maschi non in base al trofeo, ma piuttosto in base all’età o al peso.

  • Risparmiare i maschi adulti fino alla fine del periodo degli amori a fine luglio.

Il contributo proviene dal Giornale del Cacciatore numero 1 del 2025. L’intero numero è disponibile per il download qui: jagdverband.it/it/giornale-del-cacciatore

Jagdethik im Fokus – Vertiefungsseminar für akademische Jagdwirte

Jagdethik im Fokus – Vertiefungsseminar für akademische Jagdwirte

28. August 2025

Vom 22. bis zum 24. August trafen sich 21 akademische Jagdwirte aus Südtirol, Österreich, Deutschland und der Schweiz in Brixen. Akademische Jagdwirte sind Abgänger des gleichnamigen Universitätslehrganges der Universität für Bodenkultur in Wien. Der Lehrgang zielt darauf ab, Jägerinnen und Jägern ein vertieftes Wissen für ihre jagdliche Tätigkeit zu vermitteln.

Auf Wunsch einiger Absolventen organisierte Prof. Klaus Hackländer (Universität für Bodenkultur Wien) gemeinsam mit Prof. Markus Moling (Philosophisch Theologische Hochschule-Brixen) einen Vertiefungskurs zum Thema Ethik. Zu den Referenten gehörten auch Prof. Josef Quitterer (Universität Innsbruck) und die Tiermedizinerin Natalia Quitterer (Land Tirol). Neben dem intensiven fachlichen Austausch war eine Wanderung auf die Latzfonser Alm besonders bereichernd. Diese Exkursion wurde gemeinsam mit dem Südtiroler Jagdverband, dem Jagdrevier Klausen und der Forstbehörde durchgeführt.

Vor Ort konnten sich die Jagdwirte aufgrund der fachkundigen Führung durch Markus Kantioler ein Bild von der geleisteten Arbeit der Jäger und der Behörden zur Lebensraumverbesserung für Birkhühner machen.  Ein weiterer Höhepunkt bildete die Führung zu Exponaten mit Jagdbezug in der Hofburg von Brixen durch Dr. Alexander v. Hohenbühel. Am Sonntag endete die gemeinsame Zeit mit intensiven Diskussionen und dem Wunsch, am Thema weiterzuarbeiten.

Wild-Domino: nuovo gioco nello Zaino del Cacciatore

Wild-Domino: nuovo gioco nello Zaino del Cacciatore

21 agosto 2025

Da quasi tre anni l’Associazione Cacciatori Alto Adige mette a disposizione lo Zaino del Cacciatore a tutti gli interessati che desiderano avvicinare bambini e ragazzi alla fauna selvatica locale e ai suoi habitat.

Ora nello Zaino c’è un nuovo elemento: il Wild-Domino. Sette mazzi di carte su diversi temi mettono alla prova le conoscenze su selvaggina, bosco e tutto ciò che riguarda la caccia. Questo gioco di abilità è adatto a diverse fasce d’età.

Lo Zaino del Cacciatore può essere preso in prestito gratuitamente presso la sede dell’Associazione Cacciatori Alto Adige.

Wild-Memo per una buona causa

Wild-Memo per una buona causa

13 agosto 2025

Soprattutto nell’ambito delle rassegne di gestione, ma anche in altre occasioni, il Wild-Memo attira sempre l’attenzione e rappresenta un bel regalo. Nel frattempo, il Wild-Memo è già disponibile nella terza edizione. Le immagini del gioco provengono tutte dal concorso fotografico dell’Associazione Cacciatori Alto Adige, che si è svolto nel 2023.

Affinché già i più piccoli possano conoscere attraverso il divertimento i nostri animali selvatici autoctoni, ma anche per regalare la gioia del gioco alle generazioni più anziane, l’Associazione Cacciatori Alto Adige mette ora gratuitamente a disposizione il Wild-Memo a tutte le scuole materne del territorio, alle case famiglia del Südtiroler Kinderdorf, alle ludoteche del VKE e ai centri ELKI, a diverse cooperative sociali, case di riposo e ai reparti pediatrici degli ospedali altoatesini.

La distribuzione del Wild-Memo è in pieno svolgimento. Una grande parte dei giochi è già stata recapitata, altre consegne seguiranno nelle prossime settimane. Un grande ringraziamento va a tutti coloro che ci hanno aiutato nella distribuzione del gioco. Complessivamente, nel corso dell’iniziativa verranno distribuite circa 650 confezioni del nostro amato Wild-Memo.