Animali selvatici feriti – Come intervenire?

28 febbraio 2025

Per tre anni un agente venatorio altoatesino ha dovuto affrontare un processo perché aveva posto fine alle sofferenze di una volpe gravemente ferita alla colonna vertebrale in seguito a un incidente stradale. La Lega antivivisezione LAV si era costituita parte civile. Ora l’agente venatorio è stato prosciolto.

Alla luce di questo caso, l’Associazione Cacciatori Alto Adige ha recentemente convocato una conferenza stampa. Il Presidente dell’Associazione Cacciatori Alto Adige Günther Rabensteiner, il Vice presidente Guido Marangoni, l’Assessore Luis Walcher, il Presidente dell’Ordine dei Veterinari Franz Hintner, i legali difensori dell’agente venatorio Federico Fava e Miki Eritale, nonché il direttore dell’Associazione Cacciatori Alto Adige Benedikt Terzer hanno illustrato ai numerosi giornalisti presenti le loro posizioni.

Particolare interesse hanno suscitato le dichiarazioni del Presidente dell’Ordine dei Veterinari, Dott. Franz Hintner, che ha risposto alla richiesta della LAV secondo cui, in caso di animali selvatici feriti, dovrebbe sempre essere consultato un veterinario. Hintner ha chiarito che i veterinari si occupano di animali domestici e da allevamento, non di fauna selvatica. «Non abbiamo esperienza con la fauna selvatica, non disponiamo di farmaci autorizzati e la somministrazione di farmaci non testati è vietata. Fortunatamente, in Alto Adige abbiamo un’Associazione Cacciatori molto solida, con agenti venatori e cacciatori ben preparati che si assumono il compito, certamente poco piacevole, di porre fine alle sofferenze degli animali selvatici».

«Chi porta un animale dal veterinario deve anche farsi carico delle spese di cura. Molti non vogliono accettarlo», ha dichiarato il Dott. Franz Hintner, Presidente dell’Ordine dei Veterinari.

Se un animale selvatico investito non è più in grado di fuggire, significa con tutta probabilità che è così gravemente ferito da rendere necessaria ed eticamente corretta la sua soppressione, ha spiegato Hintner. «Questo è benessere animale. Non si tratta di trascinarlo altrove nella speranza di poter fare qualcosa: significherebbe solo prolungarne l’agonia. Un cervo, un capriolo o una volpe gravemente feriti non sono recuperabili».

Per gli uccelli feriti, invece, esistono buone possibilità di cura e reinserimento in natura. In Alto Adige sono attivi il Centro CRAB a Bolzano e il Centro di Recupero Avifauna a Tirolo. Anche un capriolo a cui durante lo sfalcio è stata amputata una zampa può sopravvivere, ma deve essere segnalato alla riserva di caccia e successivamente liberato dopo la guarigione. «La natura non è uno zoo, dove ogni animale può essere curato. Per noi esseri umani può sembrare crudele, ma questa è la realtà della natura», ha concluso Hintner.

I legali difensori e il Vicepresidente dell’Associazione Cacciatori Alto Adige Guido Marangoni hanno ribadito che l’imputato ha agito in conformità con la legge e i suoi doveri di servizio come agente venatorio. Era intervenuto su segnalazione del numero di emergenza provinciale 112 per una volpe investita su una strada trafficata. Se non fosse intervenuto, avrebbe commesso un’omissione.

Anche l’Assessore Luis Walcher ha sottolineato l’importanza del ruolo di agenti venatori, rettori e cacciatori nella gestione degli animali selvatici feriti, ringraziandoli per la loro disponibilità costante e il loro impegno. Per il Presidente dell’Associazione Cacciatori Alto Adige Günther Rabensteiner e il direttore Benedikt Terzer rimane il rammarico per il fatto che un agente venatorio abbia dovuto affrontare un lungo e oneroso processo penale per aver semplicemente svolto il proprio dovere.