Incomprensibile sentenza della marmotta

23 giugno 2021

L’Associazione Cacciatori Alto Adige, l’Unione Agricoltori Sudtirolesi, l’Unione Pesca Alto Adige e l’Associazione delle riserve di caccia private criticano la condanna dell’ex governatore dell’Alto Adige Luis Durnwalder e dell’ex direttore dell’Ufficio Caccia e pesca Heinrich Erhard. I due amministratori sono obbligati a pagare insieme quasi un milione di euro di danni per aver autorizzato per decreto l’abbattimento di marmotte, volpi, cormorani e stambecchi tra il 2010 e il 2014.

In una conferenza stampa congiunta, i presidenti delle associazioni hanno spiegato il loro disappunto per la sentenza.

Dove le marmotte causano danni ai pascoli alpini, è necessario tenere sotto controllo le loro popolazioni

I roditori a volte scavano sotto le strutture dei pascoli alpini. Spesso scavano gallerie e buchi poco sotto la superficie, e il bestiame al pascolo si ferisce, quando queste cavità crollano sotto il loro peso. “Quindi, i decreti di abbattimento non hanno causato alcun danno, al contrario, hanno aiutato a prevenire i danni e a mantenere l’economia dei pascoli alpini”, afferma Leo Tiefenthaler, Presidente dell’Unione Agricoltori.

Il controllo delle volpi fa parte della protezione dei tetraonidi rari e aiuta gli allevatori di pollame

Il Presidente provinciale ACAA, Günther Rabensteiner, ha sottolineato come la volpe, se non regolata nel numero, causa problemi non solo a molti allevatori di pollame. È una grande minaccia anche per gli uccelli rari che nidificano a terra, come il gallo cedrone. “Le volpi sono predatori di nidi, gli uccelli che nidificano a terra, come il gallo cedrone, sono facili prede”.

Nessuna specie di selvaggina, oggetto dei decreti di abbattimento incriminati, è diminuita negli ultimi decenni

Oggi ci sono più marmotte, volpi e cormorani in Alto Adige che 10 o 20 anni fa. “Nel caso della marmotta, addirittura l’autorità ambientale ISPRA approva oggi il prelievo annuale di un numero doppio di esemplari rispetto che negli anni dal 2010 al 2014, cioè 2000 marmotte rispetto alle 1000 di allora”, riferisce Günther Rabensteiner.

La valutazione del danno è assurda e non comprensibile

Il Presidente dell’Associazione delle riserve di caccia private, Martin Ganner, mette in dubbio anche la valutazione dei danni riferita agli animali prelevati. Mentre Durnwalder ed Erhard sono stati assolti in prima istanza dalla Corte dei Conti di Bolzano, la Corte dei Conti centrale romana ha applicato la perizia di un dichiarato avversario della caccia, che equipara il valore di un animale a quello di un animale imbalsamato. Di conseguenza, è stata calcolata una multa di 500 euro per ciascuna marmotta e per ciascun cormorano. “Una valutazione completamente illogica. Suggerisce che con la sentenza si mira in realtà assestare un brutto colpo alla caccia e alla pesca”.

Il cormorano danneggia il patrimonio ittico

Anche Markus Heiss, Presidente dell’Unione Pesca Alto Adige, segue la stessa linea. Egli definisce la stima scandalosa. Nella valutazione si dice anche che il cormorano non avrebbe nessun effetto sulla popolazione ittica. Invece, questi grandi uccelli, che passano l’inverno presso le acque dell’Alto Adige, mangiano circa 12.000 chili di pesce in 4 mesi. “Colpiti sono soprattutto il temolo e la trota marmorata nel periodo di frega. In confronto, nel 2019 i pescatori altoatesini hanno catturato dalle acque 725 chilogrammi di trote marmorate e di temoli. “

I cacciatori vogliono dare un segno di solidarietà

Dopo anni di udienze e appelli, è stata emessa una sentenza passata in giudicato e quindi esecutiva. Le quattro associazioni vorrebbero dare un aiuto, e stanno promuovendo una campagna di raccolta fondi. Il ricavato è destinato a sostenere l’ex direttore dell’Ufficio Heinrich Erhard nel pagamento dell’enorme richiesta di risarcimento. Tuttavia, non si tratta solo di mitigare il danno economico subito dell’ex funzionario, ma anche, come cacciatori, di esprimere un segnale di solidarietà verso l’ex governatore provinciale (che da parte sua rinuncia espressamente a una raccolta di fondi).

Alcuni sostenitori della campagna di raccolta fondi hanno già contattato l’Associazione Cacciatori Alto Adige. Tra questi c’è lo scrittore e cacciatore Josef Duregger della Valle Aurina che ha donato 100 copie del suo libro “Dem Wild auf der Spur”, in cui descrive le sue esperienze di caccia tra la Lapponia e la Namibia. Un bel gesto che, si spera, sarà seguito da molti altri.

Il volume è disponibile presso l’Associazione Cacciatori Alto Adige su presentazione della copia di effettuato bonifico di 30 euro sul conto della donazione. Ogni copia del libro è firmata dall’ex governatore Durnwalder e personalizzata con una dedica.

 

Conto donazione Cassa Rurale di Bolzano:

Sentenza della marmotta Dr. Erhard
IBAN: IT34V0808111600000300022314