Comunità di lavoro delle Associazioni Venatorie della zona alpina sudorientale – Risoluzione 2024

6 novembre 2024

Dal 24 al 26 ottobre 2024, le Associazioni Venatorie della zona alpina sudorientale si sono riunite a Trieste per dedicarsi intensamente, nel corso della 70esima Assemblea, al futuro dello stambecco alpino europeo. Esperti di biologia della fauna selvatica, pratica venatoria e diritto, nonché rappresentanti venatori dei Paesi membri Italia, Slovenia e Austria, dopo stimolanti discussioni, sono giunti alle seguenti conclusioni condivise:

L’insediamento dello stambecco, dopo la sua quasi estinzione nel XIX secolo, è considerato una storia di successo dell’attività venatoria. Le reintroduzioni sono state fin dall’inizio accompagnate da interventi di monitoraggio e di gestione venatoria, portando rapidamente a un incremento delle popolazioni con strutture di genere e sociali equilibrate. Ciò costituisce ancora oggi la base che assicura anche per il futuro la presenza di adeguate popolazioni di stambecco attraverso un utilizzo responsabile e sostenibile.

Solo in Italia, fino a oggi, non è permessa la caccia allo stambecco, nonostante le popolazioni si siano stabilizzate e potrebbero permettere un utilizzo venatorio. In linea con l’idea fondante della Comunità di lavoro delle Associazioni Venatorie della zona alpina sudorientale nel 1952, è opportuno fornire argomentazioni che possano aiutare le associazioni venatorie italiane nell’iter politico per rendere possibile la caccia allo stambecco in un prossimo futuro.

Indipendentemente da ciò, in futuro sarà essenziale monitorare con attenzione la situazione genetica dello stambecco. Una crescente pressione parassitaria e gli effetti del cambiamento climatico influenzeranno ulteriormente la vitalità delle popolazioni. Per le associazioni membri, la caccia come strumento integrato di gestione rimane indiscutibile.

Foto: Josef Reichegger