Il castoro è tornato!
10 novembre 2020
L’agente venatorio ACAA Reinhard Pipperger, è rimasto molto stupito quando, lo scorso fine settimana, lungo un corso d’acqua in Val Pusteria, ha trovato alcuni alberi rosicchiati e abbattuti.
Sul posto ci era arrivato seguendo un indizio preciso, le tracce erano piuttosto chiare. Un castoro si era dato molto da fare nella boscaglia lungo le rive. Il laborioso roditore aveva già rosicchiato numerose piante, alcune le aveva abbattute e aveva accatastato i rami. Una fototrappola ha infine colto in flagrante il capocantiere in una delle sue escursioni notturne.
Questa è la prima prova della presenza del castoro in Alto Adige dopo oltre 400 anni! Si dice che l’ultimo esemplare sia stato catturato vicino a Versciaco di Sopra nel 1594 e che pesasse ben 25 kg.
Per lungo tempo il castoro è stato considerato estinto in Italia. Fino al XVI secolo fu pesantemente perseguitato fino a quando non scomparve definitivamente dalla scena.
Nel 2018, la sensazionale scoperta: un castoro è stato osservato in un bosco presso Tarvisio, una località in provincia di Udine vicino al confine con l’Austria e la Slovenia. L’animale molto probabilmente era immigrato dall’Austria. La popolazione reinsediata si sta ora diffondendo in modo naturale e non si lascia certo intimidire dai confini nazionali. Si può presumere che anche il castoro altoatesino sia migrato dall’Austria.
Il castoro europeo vive in torrenti e fiumi che scorrono lentamente, negli stagni più estesi e nei laghi. È famoso per le sue dighe e per la sua capanna che si costruisce da solo con rami e tronchi.
Di fronte alla sua tana, conserva le scorte invernali, preferibilmente sott’acqua. Nel suo menu ci sono tutti i tipi di arbusti che crescono lungo le rive, piante erbacee e acquatiche. In inverno il castoro si nutre principalmente di corteccia e germogli, preferendo pioppi e salici. Per arrivare ai gustosi boccioli e alla tenera corteccia delle cime degli alberi, il castoro semplicemente abbatte l’albero rosicchiandone il tronco.