L’uso della tecnologia nella caccia
23 ottobre 2025
Dal 16 al 18 ottobre, le associazioni venatorie facenti parte della comunità di lavoro della zona alpina sud-orientale si sono riunite in Val d’Ultimo per un convegno specialistico dedicato al tema “L’uso della tecnologia nella caccia: passato, presente e prevedibili effetti futuri”.
Esperti di biologia della fauna selvatica, pratica venatoria e filosofia, nonché funzionari venatori dei paesi membri Italia, Slovenia e Austria, hanno dibattuto in modo appassionato e costruttivo.
Al termine del convegno è stata enunciata la seguente conclusione comune:
La tecnica è valida e/o utile solo nella misura in cui lo è la persona che ne fa uso. Laddove la tecnica è finalizzata alla ricerca scientifica, all’acquisizione di conoscenze, alla protezione degli animali e della natura, il suo impiego può essere approvato senza riserve. Al contrario, laddove la tecnica rafforza esclusivamente la superiorità umana sull’animale, il suo impiego deve essere sicuramente limitato.
Il compito condiviso dalle nostre associazioni è quello di conciliare i progressi tecnologici con il rispetto della natura, della tradizione venatoria e della legislazione che protegge la selvaggina dagli abusi. Le cacciatrici e i cacciatori devono rimanere custodi della natura e non semplici fruitori del progresso tecnologico. L’uso delle conoscenze e delle competenze venatorie deve servire a preservare la selvaggina che vive in modo consono alla specie in strutture ed ambienti naturali.


