La mummia di camoscio della valle Aurina – una scoperta sensazionale

15 settembre 2020

400 anni all’incirca: è l’età della mummia di camoscio recuperata due settimane fa in Valle Aurina.

La carcassa congelata del camoscio era stata scoperta già nel settembre 2019 da Hermann Oberlechner che, durante un’escursione sul Turnerkamp, ha notato la sagoma dell’animale affiorare tra la neve e il ghiaccio a 3.000 metri di altitudine. Non appena Markus Kaiser, l’agente venatorio della zona, ha saputo del ritrovamento, ha fatto di tutto perché gli scienziati si occupassero di questo reperto. Fin da subito era convintissimo che si trattasse di una scoperta straordinaria.

Kaiser è riuscito a coinvolgere l’Istituto per lo studio delle mummie dell’EURAC Research. Qualche giorno fa, il sensazionale ritrovamento è stato recuperato dagli specialisti dell’EURAC con l’aiuto degli alpini. La carcassa è stata trasportata in aereo al NOI Techpark di Bolzano, dove si trova l’Istituto per lo studio delle mummie. Conservata in un’apposita cella frigorifera, durante i prossimi mesi la mummia di camoscio sarà oggetto di approfonditi esami. I ricercatori sperano di ottenere risultati significativi da utilizzare per elaborare un protocollo di conservazione valido a livello mondiale per le mummie dei ghiacci, come quella di Ötzi.

Il camoscio del ghiacciaio della Valle Aurina è solo il secondo reperto del suo genere, ma il più antico. La prima mummia di camoscio è stata trovata in Svizzera, ha 150 anni ed è esposta in un museo svizzero.